A te

A te che cuci in un angolo l’ennesimo strappo

A te che corri, corri, corri lontano dagli spari

A te che copri tuo figlio morto con un lenzuolo

A te che aspetti il suo ritorno

A te che li senti ridere mentre ti lacerano il corpo e l’anima

A te che raccogli i resti della tua casa un tempo sorridente

A te che scrivi, fotografi , diffondi notizie e poi sparisci nel fango della dittatura

A te che ti raccogli i capelli e lo guardi andare via senza piangere

A te che racconti con dolcezza una favola ai tuoi bambini

A te che prendi per mano tuo fratello e andate verso il buio

A te che muori abbracciata al tuo orsacchiotto e non sai perché

A te che imbracci un fucile e parti

A te che trovi la forza di vivere tra le macerie.

Grazie

𝐹𝑒𝒹𝑒𝓇𝒾𝒸𝒶 𝐵𝒾𝑔𝓃𝒶𝓇𝒹𝒾

1943 ? No, 2023
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