ROMA & KLIMT
Roma é grandezza e luce, chiarore, respiro, eleganza e maestosità. Rione Prati é un susseguirsi di palazzi raffinati, lineari e dai colori tenui. Incontri per caso un piccolo giardino circolare, al termine della via, con fontana e cipressi, un’angolo di pace e di ristoro. I grandi viali ci accompagnano fino a Castel Sant’Angelo circondato da parchi e dall’ampia passeggiata lungo il Tevere placido e maestoso Ed é l’acqua uno degli elementi che caratterizza Roma e viene celebrato attraverso le splendide fontane che appaiono all’improvviso e ti lasciano senza fiato come quella di Trevi, maestosa, raffinata ed abbagliante contro il cielo azzurro e non puoi fare a meno di ricordare Fellini e “La Dolce Vita” capolavoro indiscusso del grande maestro. Da piccole piazze raccolte, quasi nascoste, intime, raggiungi, senza quasi farci caso a quella ampia, luminosa, semplice e pulita nello stile, Piazza del Quirinale, assolata e calda come un’abbraccio, se ne sta fiera e calma rialzata e serena. Lascia scivolare la sua scalinata verso il lungo viale che costeggia il Quirinale ( sesto palazzo al mondo per superficie ), infinito palazzo candido. Così come é quello spettacolo monumentale dell’altare della Patria maestoso signore in bianco silenzioso ed imponente . Poco più in là, ecco Piazza della Repubblica accenna caratteristiche vagamente retro, mentre l’imbrunire ci raggiunge seduti ad un caffè, tra la musica, il chiacchierare degli studenti universitari, e l’amabile compagnia di un romano Doc. Tra battute, risate, finalmente riascolto la “parlata romana”, l’accento più che altro, la cadenza, il calcare sulle lettere C e G, la A aperta, grazie Roby. Sulla strada del ritorno, un’ottimo ristorante invita a fermarsi, é Osteria 101, una Carbonara strepitosa, pure l’uovo croccante…tartufo…basta se no mi viene l’acquolina…

















Piazza della Minerva ci conduce verso piazza Navona dalla forma particolare, un tempo era lo stadio di Domiziano dove si svolgevano le gare degli atleti ed oggi circondata da palazzi ed adornata dalla fontana dei quattro fiumi, imponente e bellissima del Bernini ed il Palazzo Braschi che ospita la Mostra ” La Secessione e l’Italia”, imperdibile, indimenticabile custode di bellezza artistica, genio, passione ed eleganza. ” I ritratti di signora ” di Klimt sono spettacolari, i particolari degli abiti, dei gioielli, delle decorazioni, rendono queste splendide signore, reali, in carne ed ossa, difronte a te, ti prendono per mano e ti portano lontano, tra il verde, in un salotto, al café di Parigi oppure verso la morte come Giuditta, l’incarnazione della passione e della morte. L’acquaforte “il teatro di Taormina” é precisione pura in miniatura ed ogni lineamento, corredo, le venature del marmo, i visi, gli abiti, i suppellettili sono perfetti. Gli altri autori del periodo meritano attenzione. I miei preferiti: “Ruscello d’inverno” di Sebastian Isepp; ” poster della grande parata di primavera” di Joseph Maria Auchentaller; “Manifesto per la II mostra della Secessione 1898 ” di Joseph Olbrich; “Stagno” di Willhelm Bernatzik; “Illustrazione per la copertina Ver Sacrum 1901” di Joseph Maria Auchentaller
































Insieme ad Elena Gradini ( https://www.elenagradini.it/ ) , preparata guida, umana, gentile e paziente studiosa d’arte ed insegnante, abbiamo potuto apprezzare le bellezze dei Musei Vaticani, Villa Borghese , la terrazza del Pincio, la discesa verso Trinità dei Monti e Piazza di Spagna durante lo splendido calare della sera, tra luci, stelle e cupole. Abbiamo potuto comprendere le magnificenze dei musei e della Cappella Sistina, il Giudizio Universale in tutta la sua complessità e bellezza, quel blu intenso e potente che solo Michelangelo poteva rendere, e la creazione di Adamo , così coinvolgente e passionale. I tesori di Villa Borghese sono inestimabili, lusso, ricchezza, bellezza, armonia in pittura e scultura . Il ratto di Prosperina del Bernini, un capolavoro preciso nei dettagli, nei corpi in tensione, nelle venature a fior di pelle, erano lì, vivi e vegeti. San Girolamo scrivente del Caravaggio ti prende gli occhi e l’anima e se li porta via con se. Te ne stai lì, rapito, compiaciuto, sbalordito e anche commosso ( io per lo meno, non mi capacito di tale intensità ). Roma, se vedemo .

























