Knock Knock Knock

Gesto comune, il bussare ad una porta, un gesto di avviso, di richiesta dato con le nocche, in maniera quasi silenziosa, oppure a pugno chiuso, un pò più audace, diciamo, oppure a mano aperta che denota ansia petulante ed invadente. Si desidera, si pretende, si chiede di poter entrare in un luogo chiuso da una porta che delimita un chiaro e possente limite tra te che sei fuori e colui/lei/loro/nessuno che presumibilmente si trova all’interno. Se, l’ambiente in questione é assai grande, maestoso, regale, principesco, il portone principale é direttamente proporzionale e, convenite con me , nel dire che anche le vibrazioni date da manate ben piazzate non potranno raggiungere l’orecchio di chi si trova a parecchia distanza . I nostri antenati privi di campanelli, citofoni, telecamere, schioccate di dita, facevano costruire, da abili artigiani i pittocchi in ferro battuto e a volte anche in oro magnifici gioielli raffiguranti per lo più animali , qualcuno spaventoso, qualcuno docile in apparenza, giusto per ricordare che non siete proprio i benvenuti e giusto per ricordare la grandezza della casata. I pitocchi, i guardiani, i custodi della casa e che ne incarnano lo spirito. I “biglietti da visita” con cui i padroni di casa si qualificano e si distinguono, fino a quando, per preservarli vengono staccati e ricoverati e custoditi dentro casa con spirituale devozione.

Una reale forma d’arte, under my opinion. Da sempre, mentre passeggio, vengo spesso rapita da ornamenti, porte, pitocchi, decorazioni, finestre, maniglie. Mi fermo ad osservare la grazia, o l’originalità nei piccoli dettagli e quasi quasi, tutto torna a posto,

Grazie alla grande passione di Alessandro Cesati possiamo ammirare i guardiani di ferro provenienti da Italia, Francia, Spagna, Austria e Germania, in una delle sale del Labirinto della Masone fino al 06/01/26.

Ecco, i miei preferiti

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