L’estate di Mario Rigoni Stern

Estate

Erano belle le sere estive con la luna sopra i tetti. Quando Gigi smetteva di suonare con la cornetta le parti tenorili di qualche opera di Verdi, mi pareva di sentire le stelle e invece erano grilli sui prati. Allora le voci del paese e della natura intorno, gli odori, i rumori, le nuvole e le luci avevano chiaro riferimento con la vita e seguivano le stagioni dei nostri giuochi e del lavoro degli uomini.

Andiamo anche noi in un’alba d’estate per i sentieri del bosco; sia discreto il nostro abbigliamento e silenzioso il passo, cercando di evitare sassi mobili e rami secchi. Fermiamoci ad ascoltare e ci sarà molto da scoprire: un fruscio, un battere di ali, il sottile richiamo del piccolo capriolo, un’aereo di linea che passa alto nel cielo, il rumore di una motosega nell’altro versante, il respiro affannoso di uno che sale con la bicicletta da montagna. Non si é mai soli nei nostri boschi che hanno mille occhi e mille orecchie e, quando meno te lo aspetti, ti trovi davanti un guardiacaccia o un cercatore di funghi.

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